foto del mese
Foto del mese
2013 - Gennaio - "Pettirosso" (Erithacus rubecula)
 
 
Gennaio | Febbraio | Marzo | Aprile | Maggio | Giugno | Luglio | Agosto | Settembre | Ottobre | Novembre | Dicembre
 
 
   
Dati: Pettirosso
Regno: Animalia
 
Sottoregno: Eumetazoa
 
Superphylum : Deuterostomia
 
Phylum : Chordata
 
Subphylum : Vertebrata
 
Superclasse: Tetrapoda
 
Classe : Aves
 
Sottoclasse : Neornithes
 
Ordine: Passeriformes
 
Sottordine: Oscines
 
Famiglia: Muscicapidae
 
Genere: Erithacus
 
Specie: E. rubecula
 
   
 
Descrizione.
 
Dati: exif
Modello : FinePix S5Pro
 
Tempo di esposizione : 1/350 s
 
Esposizione : Priorità di apertura
 
Velocità ISO : 100
 
Lunghezza focale lenti : 500.0 mm
 
focale in pellicole 35 mm : 750 mm
 
Apertura : f/8
 
 
Obbiettivo :
 
Nikkor 500 - Reflex f/8
 
Monopiede Manfrotto 680B
 
 
 
su
 
 
 

Il pettirosso è un piccolo uccello cantore europeo molto comune, pur avendo dimensioni ridotte è molto conosciuto per il suo comportamento confidenziale. È di aspetto paffuto, gli adulti hanno il petto e la fronte colorata di rosso-arancio. Il resto del piumaggio è di colore bruno oliva. Manca la colorazione rosso-arancio nei giovani, colore che indica la maturazione sessuale che acquisteranno nella primavera successiva alla nascita. Nel frattempo hanno il petto grigio olivastro chiaro, con piccole macchie striate dello stesso colore del manto. Il comportamento è confidente rispetto all'uomo ed ha attitudine vivaci. Si avvicina molto all'uomo per ricercare vermi o insetti venuti alla luce quando questi lavora in giardino o nell'orto. È presente in Italia tutto l'anno, insettivoro, migratore a breve raggio, territoriale anche durante lo svernamento,
in inverno si avvicina moltissimo alle abitazioni in cerca di cibo.

Habitat

I boschi di conifere sono il suo habitat naturale, ma è spesso presente anche in giardini, siepi, boschetti, boschi con sottobosco. Nidifica nei buchi o nelle spaccature di alberi, ai piedi delle siepi, nell'edera, predilige nidificare sul terreno sotto delle sporgenze che su rami. Il nido ha la forma di una tazza perfettamente rotonda, un intreccio di sottilissimi fili d'erba secca con muschio secco per l'interno, rivestito di morbido piumino, i pulli alla bascita sono veramente piccoli, ricoperti da un folto e lungo piumino bianco, questo fino alla comparsa delle prime piume.

Canto

Il richiamo è un tic-tic persistente e spesso ripetuto. D'inverno Il canto è una serie variata e definita di frasi corte e altamente gorgheggiate. Sia il maschio che la femmina cantano quando occupano territori separati. Ha un canto melodioso, Spesso cantano anche all'imbrunire o al buio e vengono confusi con l'usignolo.

Una storia vissuta: Molti anni fa, scivolando con mia moglie giu per un bosco misto di giovani faggi e conifere, prese il volo sotto i miei piedi un piccolo uccello con una colorazione Bruno-Olivastra, era Aprile, prime giornate di bel sole caldo. Mi arrestai dopo pochi metri avendo capito che dovevo aver disturbato involotariamente una madre nel proprio nido, risalii quei pochi metri cercando delicatamente ed attentamente di individuarne gli eventuali resti, speravo di non aver causato danni, ma così non fu... vicino ad una piccola sporgenza rocciosa, trovai in mezzo a vecchio fogliame e muschio che avevo precedentemente con la mia scivolata sollevato, un fagotto di fili d'erba intrecciata con muschio. Capii subito la gravità della situazione, e sperai aprendo il fagottino di non trovarvi nulla... o uova... avrei rimesso al suo posto il nido sperando che la madre tornasse a finire la cova... cosa improbabile, ma rimasi paralizzato quando all'interno scoprii un mucchietto di pelumino bianco candido, con dei piccolissimi esserini di color rosa ancora con le palpebre di color grigio azzurro chiuse, freneticamente li contai, erano cincque, diedi il nido a mia moglie, e cominciai a cercare senza muovere i piedi da dove mi trovavo, cercavo foglia dopo foglia, dovevo essere sicuro che non ne era uscito nemmeno uno. Ebbene dopo due ore, ne trovai altri due in mezzo al muschio e foglie in decomposizione.

Corporatura

Lunghezza: 13 - 14 cm
Peso: 11 - 22 grammi
Apertura alare: 19 - 22 cm
Età media: 3 - 4 anni

Riproduzione

Periodo di nidificazione: Aprile ad Agosto
Numero di cove: 1-2
Numero di uova: 5 - 6 uova bianche, macchiate con puntini rosso-marrone
Incubazione: 13 - 14 giorni (femmina)

Nidificazione

I pettirossi si accoppiano da dicembre in poi. In genere la femmina raggiunge il maschio nel suo territorio. L'accoppiamento. I neonati prendono il volo 13-14 giorni dopo la schiusa delle uova. I pettirossi .

Alimentazione:

Si nutre in aperta campagna e nel sottobosco. Il suo regime alimentare è composto soprattutto da Invertebrati che vivono nel suolo (insetti, coleotteri, lumache, vermi e ragni). Durante l'autunno e fino alla primavera consuma anche molte bacche e piccoli frutti. La sua tecnica per procacciare il cibo è ben adattata alla vegetazione densa e agli spazi aperti che si trovano sia nel sottobosco che nei giardini, saltellando qua e la si ferma per catturare piccoli insetti, amante e assiduo fequentatore di mangiatoie appositamente collocate sui balconi o nei giardini.

Erano sette..., non potendoli rimetterli al loro posto, la madre li avrebbe abbandonati, e non potevo correre quel rischio. Li portai subito a casa, e mi attrezzai per il loro nutrimento, avevo allevato altri piccoli di vario genere, trovati in giro, ma non piccoli insettivori. Ebbene li allevai con l'aiuto di mia moglie, erano sette e sette li portai alla primavera successiva, avevo costruito per loro un gabbia sul piccolo balcone interno di casa, ben riparato su tre lati, 1000x1000x1800, con acqua corrente muschio ed erba sul fondo, in primavera tutti e sette presero il colore rosso-arancio sul petto, e ci deliziavano con il loro canto, avevano una tale confidenza con noi che la gabbia era aperta, volavano via e poi ritornavano, a Giugno li portai nel bosco dove li avevo trovati, per tre mesi quando andavo in quel luogo (ogni altro giorno) mi riconoscevano e venivano a mangiare nelle mie mani. Con il passare del tempo mancava sempre più qualcuno all'appello, voleva dire che si era inserito egregiamente nell'ambiente, e ne fui contento, avevo rimediato ad un errore che avevo commesso. Oggi ricordo quella storia vissuta con piacere, mi servì di lezione... "mai lasciare i sentieri durante il periodo della nidificazione", i danni che si possono arrecare molte volte sono grandi e spesso passano inosservati.
   
 
R@F
 
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